Importanti cambiamenti in arrivo dal 1° luglio 2019 per la fattura elettronica, ecco le novità: termini di emissione e sanzioni previste in caso di ritardo.
Il 1° luglio è ormai alle porte ed è necessario allinearsi a quelli che saranno gli importanti cambiamenti previsti in ambito di fatturazione elettronica: i termini di emissione delle fatture e la disciplina sanzionatoria prevista nel caso di non emissione o trasmissione tardiva allo SdI.
A fine giugno scadono i sei mesi di moratoria previsti per consentire alle aziende di familiarizzare con la nuova modalità di fatturazione elettronica e dal 1° luglio si cambia.
La fattura elettronica dovrà essere emessa entro il termine di 10 giorni dalla data di effettuazione delle operazioni e scatteranno le sanzioni in caso di invio ritardato.
Ma vediamo nel dettaglio i due principali cambiamenti.
TERMINE DI EMISSIONE
La prima grossa novità è rappresentata dal termine per l’emissione della fattura elettronica.
Se ad oggi i titolari di partita IVA hanno tempo fino alla scadenza della liquidazione IVA periodica, a partire dal mese di luglio la fattura elettronica dovrà essere emessa entro il termine di 10 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione.
N.B. I 10 giorni di tempo potrebbero diventare 12! Grazie a un emendamento al Decreto Crescita per il quale è attesa la conversione in legge entro il prossimo 30 giugno.
SANZIONI
La seconda novità importante riguarda la disciplina sanzionatoria in caso di emissione tardiva della fattura elettronica.
Fino al 30 giugno infatti, il periodo di moratoria ha consentito alle aziende di sfuggire alle sanzioni grazie all’emissione entro il termine di liquidazione dell’imposta, oppure di beneficiare della riduzione del 20% nel caso di emissione entro la liquidazione del periodo successivo.
Dal 1° di luglio per chi non rispetterà i termini di emissione verrà applicata la sanzione prevista dall’articolo del D.Lgs. n. 471/1997 che prevede una sanzione dal 90% al 180% dell’IVA relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato.
Se la violazione non inciderà sulla corretta liquidazione del tributo, la sanzione oscillerà tra i 250 e i 2.000 euro.